sabato 2 luglio 2011

Welsh Trainspotting

La società s’inventa una logica assurda e complicata per liquidare quelli che si comportano in un modo diverso dagli altri. Ma se, supponiamo, io so benissimo come stanno le cose, so che morirò giovane, sono nel pieno possesso delle mie facoltà eccetera eccetera, e decido di usarla lo stesso, l’eroina? Non me lo lasciano fare. Non mi lasciano perché lo vedono come un segno del loro fallimento, il fatto che tu scelga semplicemente di rifiutare quello che loro hanno da offrirti. Scegli noi, scegli la vita. Scegli il mutuo da pagare, la lavatrice, la macchina; scegli di startene seduto su un divano a guardare i giochini alla televisione, a distruggerti il cervello e l’anima, a riempirti la pancia di porcherie che ti avvelenano. Scegli di marcire in un ospizio, cacandoti e pisciandoti sotto, cazzo, per la gioia di quegli stronzi egoisti e fottuti che hai messo al mondo. Scegli la vita.

Beh, io invece scelgo di non sceglierla, la vita. E se quei coglioni non sanno come prenderla, una cosa del genere, beh, cazzo, il problema è loro, non mio. Come dice Harry Lauder, io voglio andare dritto per la mia strada, fino in fondo…



I nostri occhi s’incontrarono e qualche cosa passa tra noi, come in un lampo. Qualche cosa che non so definire, ma è una cosa bella, veramente. Dura un istante, poi sparisce.




Gilbert era un professionista che trafficava in droga da parecchio tempo. Comprava e vendeva tutto. Per lui era soltanto una questione di lavoro, e secondo lui non c’era nessuna differenza tra questa attività e una qualsiasi altra attività imprenditoriale. L’intervento dello stato, sotto forma di polizia e tribunali, era semplicemente uno dei tanti rischi del mestiere. Un rischio che valeva decisamente la pena di correre, però se uno teneva presenti gli eccezionali margini di profitto.

Se fosse rimasto lì, non avrebbe mai potuto essere diverso da com’era sempre stato. Adesso che si era liberato di tutti, per sempre, poteva essere quello che voleva. Se la sarebbe vista da solo. E questo pensiero lo terrorizzò e lo eccitò allo stesso tempo, mentre pensava alla sua vita ad Amsterdam.

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