mercoledì 20 marzo 2013

Per chi non si accontenta

Gli aspirapolveri si rompono. Succede nelle migliori famiglie. Ma non si s-p-i-e-z-z-a-n-o in due fracassati sotto il peso delle grazie della Titti. 
Ampiamente già al di là del termine della garanzia la scopa elettrica veniva a disintegrarsi, come decapitata. Anni prima l'aspirante massaia in disperata ricerca di una colf l'aveva scelta e raccolta dagli scaffali del supermercato, dove si trovava a prezzo stracciato, attirata dalla garanzia che era roba "per chi non si accontenta"; la prese bofonchiando:
"Ma guarda te che cazzo mi tocca comprare invece di andarmi a fare la piega, sono una donna finita, senza la governante!"
La Titti era lieta di guardare pavimenti (o soffitti), ma in altre pose, insomma non era proprio il suo stile quello della casalinga, e lo si vedeva lontano un miglio e lo si sentiva al di là delle pareti, dato che ogni volta, schiacciando le vertebre dietro la rowenta, scaraventava l'elettrodomestico verso il muro urlando imprecante contro Gesù Cristo morto in croce sul Golgota e contro le sue utopistiche e velleitarie teorie egualitariste : "Tutti uguali una sega! Voglio essere uguale a quelli che non passano questi aspirapolveri del cazzo!"
L'articolo le era stato tirato dietro dal mercato delle occasioni, ma adesso era lei a volerlo tirare dietro a qualcun altro.
Uno si sarebbe aspettato una fine dell'arnese in questi classici e reiterati scenari, frantumato in più parti contro il muro. Questa volta la Titti non se l'era minimamente presa col marchingegno, anzi era tranquillissima e ben felice di passarlo, esercitandosi bendata sui tacchi, come raccomandatole dalla docente di Burlesque Sophie Lamour. Due giorni prima aveva frequentato un formidabile seminario sul Burlesque il cui programma era così strutturato:

-Rilassamento Corporeo
-Il Burlesque nella Storia
-Il New Burlesque di Dita Von Teese
-La figura della PinUp
-Fiducia in se stesse
-L’Arte dell’Ironia
-La potenza della musica
-Imparare la seduzione dalle movenze dai simboli della bellezza italiana
-Analisi dei passi base delle più importanti performer internazionali
-Teasing, la postura, la camminata, la mimica
- Elogio della Lentezza: come sfilare i guanti e le calze come slacciare il Bustier

Nell'occasione aveva conosciuto un bel gruppo di brillanti ragazze che sebbene si fossero conosciute in quello stesso momento si erano ben affiatate da subito, complice la carica travolgente impartita dalla sapiente maestra. La lezione l'aveva perfusa di nuova fiducia in uno dei periodi più bui per lei, che infatti aveva benedetto la partecipazione all'evento, nonostante fosse rimasta al verde. Quando si ha una manciata di giovani donne, si fa capire loro il potenziale che hanno e le si rende sicure, i risultati non possono che essere esplosivi, a dimostrazione la scopa elettrica decapitata. Camminare sui tacchi bendate implica un enorme atto di fiducia in sè stesse e scioglie tanto... Ma 'tanto' con la Titti, si sa, quasi sempre diventa 'troppo'; la Titti ricordava il concetto di Sophie che ribadiva come successivamente - provare per credere - passeggiare dall'alto di 12 cm, figuriamoci scuotersi lanciando boa e calze ai ritmi di Etta James o chissà quale altro demonio, non sarebbe stato niente, e la diligente Titti non voleva certo perdere l'allenamento. La performer però soffriva di vertigini e questo le fu fatale. Al terzo affondo dell'aspirapolvere sotto il tavolo tutto iniziò a vorticare nella testa della Titti, che a quel punto aveva le movenze di un gatto che si risveglia dall'anestesia. Urtò una sedia e poi precipitò sul dispostivo. Fu un colpo netto, morte sul colpo. Ma come un pollo che continua a camminare nonostante gli si sia torto il collo, la macchina continuava ad aspirare, con la Titti accanto testa al suolo e piedi al soffitto. 
La mascherina per occhi con la scritta "Fuori servizio" non si era mossa di un millimetro.

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