martedì 1 luglio 2008

Be_A_st wishes for your wedding!

E' tempo di matrimoni. Auguri a tutte le giovani coppie! Per inciso, comunque, figlioli, una preghiera: oh voi che mi siete amici, se mi vedete in siffatte situazioni vestita di bianco pronunciante "SI" davanti a un babalau con la fascia tricolore al petto, lo sapete: una punturina e via!
A tal proposito ho un aneddoto, passatomi dal Matador. E' anche grazie al contributo di eventi simili che accolgo benevolmente il nubilato. Insomma, lo zittellaggio, dato che il nostro sondaggio ha decretato che questo publique preferisce la parola "zittella" a "single", e sottoscrivo.
Correva l'anno... sapete che non ne ho idea?! Diciamo, qualche tempo fa, un fine settimana di canicola degno di beduini inclinati verso la Mecca, in cui se hai una "bambina" con le gambe tatuate "Micheline" o "Bridgestone" che ti aspetta in garage (un "motumme", avrebbe detto mio nonno), non puoi che inforcarla e aprire gas pettinando le curve con il ginocchio e/o il gomito come spazzola e la marmitta come phon. Insomma uno di questi sabati o domeniche - non è ato sapere il giorno esatto - un amico del suddetto Matador, il Baldo Milko, noto anche come "Milko, il lillo che invoglia", slogan con cui aveva riempito i muri della periferia convinto che alla fine qualche ghiozza avrebbe abboccato, per l'assonanza del suo nome con una nota marca di cioccolato, di pelle dainese vestito, autentico cavaliere della sua "Gengiva" Mito scorrazzava beato per le strade che costeggiano lussureggianti le nostre colline, cornice estatica al nostro ridente centro. Dopo il panino sul Muraglione, gustato con ancora la brezza -che dico- i 27 nodi addosso, ad un semaforo affiaca una macchina di sposini novelli, freschi freschi, si fa per dire, evidentemente senza aria condizionata dati i finestrini giù, pur nel macchinone delle grandi occasioni, con i fiori già appassiti e le cosce fasciate in bianco strette nelle giarrettiere imploranti "Pietà!". Il nostro si voleva proporre quale ultimo salvatore, giacchè si poteva deurre che alle parole "Chi ha da dire qualcosa lo faccia ora o taccia per sempre" dell'officiante la cerimonia non fosse volata una mosca, probabilmente preso da un senso di pietà; sarà stata la vista dei seni -"dall'inequivocabile potenza espressiva" com'ebbe a dire agli amici la sera stessa - stretti nel bustino tempestato di perle, o forse mosso dall'ebrezza delle accelerazioni ripetute che ne animavano la loquacità, il garrulo motociclista esclamò rivolgendosi allo sposo:
"Un tu crederai mica di trombarla solo te!"
Il monito fu chosato da una partenza con impennata, che antropologi scaltri interpreterebbero come riferimento all'erezione non aiutata da cardiotonici.
Giovini fidanzatine, è inutile che ricorriate alla ricostruzione dell'imene o che sgozziate una gallina passandola sul lenzuolo del nuziale talamo: può esserci sempre un biker in agguato pronto a sgommare sul vosro velo fresco di sartoria; a proposito, l'incidenza di tale rischio decresce bruscamente nei mesi invernali o nelle ore di proiezione della moto GP, occasioni in cui trovamo tali galanti cavalieri rintanati in casa, incollati alla TV o presso i circuiti stessi dove hanno luogo tali competizioni. Un altra soluzione può essere parzialmente offerta dal mettere la fede al dito di uno di questi, con la possibilità però di ritrovarsene uno squadrone intero... La questione si fa spinosa: guidare le spose stesse le moto, ecco! Tranquille, i migliori stilisti stanno già pensando a un abito double-face adatto all'occasione.

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