Concita De Gregorio ha scritto un libro veramente meritevole, Malamore. Esercizi di resistenza al dolore, uscito da pochissimo per Mondadori (Le strade blu). Ne cito un pezzo, che lei a sua volta cita, molto interessante:
“...
Da Il Cervello femminile di Louann Brizendine, Neuropsichiatra, Rizzoli 2007:
Ogni cervello fetale appare femminile fino all’ottava settimana. Per natura, infatti, la femmina è la struttura-tipo da cui si sviluppano in seguito entrambi i generi. Se si osservasse tramite immagini al rallentatore in risonanza magnetica la crescita del cervello femminile e di quello maschile si noterebbe che i diagrammi dei circuiti si realizzano seguendo un progetto sia tracciato dai geni che dagli ormoni sessuali. A partire dall’ottava settimana di gestazione un massiccio afflusso di testosterone trasforma questo cervello “neutro” in “maschile” sopprimendo alcune cellule dei centri della comunicazione e facendo crescere un maggior numero di cellule nei centri del sesso e dell’aggressività. Se invece l’ondata di testosterone non si verifica il cervello continua a crescere indisturbato secondo una struttura femminile. Le cellule cerebrali del feto femminile producono più connessioni nei centri della comunicazione e nelle zone che elaborano le emozioni: nella maggior parte dei contesti sociali le donne fanno uso di maggiori e più sofisticate forme di comunicazione rispetto agli uomini. E’ questo bivio della vita fetale che determina il destino biologico di ciascuno.
...”
mercoledì 22 ottobre 2008
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