martedì 1 settembre 2009

Cera d’Api

Ero incazzata nera con la zoccola dell’estetista, dato che dopo 3 settimane potevano di nuovo dimostrare la mia discendenza dall’orango, e normalmente ne impiego 5; è noto, chi lascia la vecchia strada per la nuova sa cosa lascia ma non sa cosa trova ed ecco come mi ero ritrovata io a cambiare estetista.
Punto primo voleva agganciarti un sacco di programmi drenanti-dimagranti-rassodanti e questo è controproducente al massimo: quando andiamo dall’estetista o dal parrucchiere abbiamo bisogno di essere rassicurate, e di sentirci leggere e belle come Eva Herzigova, perchè siamo in cerca di coccole e non di sguardi critici, che ti fanno notare quello che già sai; per intendersi meglio: bella mai se parli a me di cellulite è come parlare di corda in casa dell’impiccato.
Punto secondo mi ha preso tutti dati per mandarmi tutti i programmi delle promozioni, che si verificano - mi spiegava stridula - soprattutto a natale; praticamente avrei dovuto spenderci stipendi su stipendi per avere 2 o 3 trattamenti gratis.
Punto terzo mi depila con la famigerata cera al titanio, di ultima generazione, anzi di generazione futura, a detta sua (in realtà già l’avevo provata a Parigi nel 2002, ma solo per le zone delicate, potta e culo come direbbero gli amici del vernacoliere); per carità, delicata è delicata e lo strappo scivola via agile, il problema è che il pelo, galvanizzato da tale soavità si ringalluzzisce in tutto il suo vigore e così a suo agio si riproduce più folto e più rapido; il pelo ha bisogno della forza bruta per essere eradicato, e chi vi parla ha rotto un silk-épil.... La stronza aveva pure messo le mani avanti: “se prendi il sole ti cresceranno più in fretta perchè attivi la vitamina E che stimola tutto ciò che contiene cheratina, unghie, capelli, peli...” Guarda caso le unghie son diventate retrattili e per farmi crescere i capelli ci devo appendere dei piombini, gli unici a crescere inesorabili sono stati gli steli nelle gambe.
Proprio mentre a lavoro condividevo con le mie colleghe tali estetistiche sventure se ne esce fuori Sandra, OSS infaticabile, che esclama: “ E che problema c’è?! Te li faccio io!” Quindi oltre che OSS infaticabile m tocca aggiungere che è un tutto fare. Detto fatto, due giorni dopo suono alla sua porta. Mi viene incontro Willy, lo York Shire tutto guaiti e scodinzolii; si emoziona facilmente e inizia a spiaciacchiare qua e là, nello slancio salta a anche sul divano, marchiandolo di felicità, aggiudicandosi l’ira della padrona. L’adattamento della casa a studio-estetico non mi dispiace ed offre i suoi vantaggi: non ci sono clienti a battere i piedi o a sfogliare impazienti giornali dalla dubbia tiratura, quindi c’è tempo per una sigaretta e per un caffè, tutto con calma e le chiacchiere sono autentiche e non pettegolezzi di convenienza che ci si trova a scambiare con quelle con la cera al titanio; Sandra si avvale dell’aiuto delle amiche api ed usa una cera al miele. Mi sistema sotto la ventola, sul tavolo di cucina coperto da un asciugamano. Lo strappo è deciso, ottimo; scopro che l’estetista era stato il suo primo lavoro, il trucco c’era!
In posizione ginecologica vengo privata del cappottino inguinale, mi scuso per il cospetto imbarazzante, ma Sandra, materna, mi rassicura: “Con tutte quelle vecchie che vedo finalmente una giovane!”.
Sull’interno coscia suona il campanello. Sandra svelta mi butta un accappatoio addosso, chissà da dove e come lo ha preso, e mi nasconde in terrazza: era il cognato che aveva bisogno di lavorare al pc, anche lui per sicurezza si tappa gli occhi e passa dicendo “NON VEDO NULLA - NON VEDO NULLA - NON VEDO NULLA”. Sandra approfitta dell’interruzione per una pausa sigaretta, Willy per fortuna non piscia più, in compenso zompa intorno al mio altare.
Ho le gambe lisce come il culo di un bambino, dubito di risentire l’odore della cera al miele prima di 4 settimane.

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