mercoledì 14 dicembre 2011

Firenze si tinge di nero

"I luoghi dove viene insegnato l'odio per gli altri vanno chiusi" ha detto ieri nel Salone dei 500 Pape Diaw, portavoce della comunità senegalese a Firenze.
Appena 2 giorni fa, il 13 dicembre 2011, Gianluca Casseri, un pazzo pistoiese, simpatizzante del movimento di destra casa pound, ha fatto il tiro a segno tra le bancarelle di Piazza Dalmazia e di San Lorenzo... 2 morti e 3 feriti gravi, tutti senegalesi. Quando ho appreso la notizia, accendendo la radio, è stato uno shock. Se mi fossi drogata mi sarei chiesta:
"Che cazzo di roba mi ha dato il pusher?"
La stessa reazione che ebbi per le Torri Gemelle, o meglio per i Georgofili, dato l'elemento di sinistra vicinanza, che rende il tutto ancora più surreale, da farti esclamare incredulo:
"Non è possibile, da me non succedono queste cose!"
Il cuore in gola... Mio padre lavora in centro, ma la speaker non dettagliava, restava in sospeso con questa "strage"; solo il luogo era chiaro, "Firenze". Attimi interminabili col fiato sospeso. Poi son venuti i dettagli, che via via nelle ore, seguendo la cronaca, si sono chiariti di particolari. E la rabbia che gonfiava.
Verso mezzogiorno il cinquantenne brizzolato ha fatto fuoco nel mercato rionale di piazza Dalmazia su due ragazzi senegalesi uccidendoli. Si chiamavano Diop Mor e Samb Modov. A lungo si è parlato di "due senegalesi", poi per fortuna si è restituito loro un nome, una dignità. L'edicolante della piazza, gli si è parato davanti; il killer ha impugnato la pistola e si è fatto strada rivolgendogliela contro, "Fossi in te ci penserei". Una cosa tremenda.
Casseri si è poi diretto al mercato di San Lorenzo, mica gli bastava. Farabutto. Era a bordo di una Volkswagen polo grigia. Arrivato in centro, ha ferito altri tre connazionali delle suddette vittime: Moustapha Dieng, Sougou Mor e Mbenghe Cheike; il primo rischia una paralisi dato che un proiettile ha centrato due vertebre dorsali; gli altri due sono in gravi condizioni, ma sembrano fuori pericolo di vita.
Immagino la gente che scappava correndo, tra le urla e gli spari.
L'assassino si è poi ucciso nel garage di San Lorenzo all'interno della sua autovettura, sparandosi alla gola con la sua Smith&Wesson 357 Magnum. Era già circondato dagli agenti. Anche loro non hanno dovuto passare dei bei quarti d'ora. Sei lì che vedi e riconosci la macchina, ti avvicini identificando anche la targa e vedi che c'è uno dentro, e sai che ci sei, che è lui.
Non ha solo ammazzato due persone (3 per essere esatti) e ferite 3. Ha travolto tutti quelli che ha incontrato sul sulla strada: immagino il giornalaio, che s'è visto una pistola puntata contro, tutti quelli che hanno iniziato a correre via tra i colpi e le grida e i poliziotti che hanno fatto 'toctoc' al suo finestrino che non hanno visto morire qualcuno, hanno visto qualcuno uccidersi.
Dall'indagine che sta conducendo il PM Paolo Canessa pare che il pluriomicida fosse da tempo in cura per depressione, che amasse la negromanzia, che vivesse tra Firenze e Pistoia e che si fabbricasse proiettili da solo, per andare al poligono. Si era allenato bene, senza dubbio. La casa di Firenze pare svuotata dal dentro, come se non volesse lasciare traccia. Nel pc si esplicita il suo pensiero, con collegamenti al mercato di Sesto, poi evidentemente scartato come setting. Il carnefice era un simpatizzante di destra, sembra che frequentasse casapound, covo di neofascisti. Se dio esistesse la farebbe ardere per autocombustione con tutti gli aderenti dentro; dall'alto dei cieli farebbe bene a scendere armato, ma in proposito mi tocca dar ragione al Benni:
"Io non so se dio esiste
ma se non esiste ci fa una figura migliore"
Inoltre nel profilo dello psicopatico emergono Tolkien e Nietzshe; quel mascalzone è stato capace di insozzare anche l'immagine dei geniali maestri, oltre che di tentare di adombrare quella di Firenze.
Tuttavia la città ha risposto cospargendo di fiori e fiaccolate i luoghi degli attentati. Il sindaco Matteo Renzi ha proclamato lutto cittadino: bandiere a mezz'asta, chiusura degli esercizi commerciali dalle 12.00 alle 12.10, convocazione del consiglio straordinario, con la partecipazione del portavoce della comunità senegalese a Firenze Pape Diaw e del ministro dell'integrazione Andrea Riccardi; il Comune si farà carico delle spese dei funerali e del rimpatrio delle salme. L'Imam Izzedin Elzir ha organizzato una preghiera a cui hanno partecipato circa 200 persone. Il presidente della regione era in piazza.
Pape Diaw ha dato prova di un'estrema forza nelle parole pronunciate in Palazzo Vecchio, completamente scevre da qualsiasi forma di violenza.
Molti reportage e documentari puntano sulla follia dell'uomo che ha provocato questa tragedia, ma presterei molta attenzione a concentrarmi troppo su questo aspetto: un altro psicopatico non molto alto, un pittore mancato proveniente dall'Austria, ha compiuto atti scellerati, stragi di massa, genocidi, eppure sedeva sullo scranno del cancelliere. Era la Germania della prima metà del XX secolo, ma tutto il mondo è paese e soprattutto la storia si ripete terribilmente e inesorabilmente.
Siamo de coccio!


Nessun commento: