giovedì 22 dicembre 2011

Padroni al guinzaglio

Indisturbata giaceva la merda di cane sul pavimento del garage, placida ma odorosa. Il pavimento non era quello del box auto del cane che il cane aveva fatto cacare, ma il suolo dove i singoli box si affacciavano, lo spazio comune a tutti insomma.

Me la ritrovai davanti, di primo mattino. Stavo andando a prendere la bici per una passeggiata in centro. La prima cosa che pensai fu del tipo:

“Ma chi è lo stronzo che fa cacare il cane nei garage?”

Ero certa che fosse di un cane: troppo piccola per essere umana, troppo grande per uscire da un gatto. Era la merda tipica da marciapiede, come tante se ne trovano sulle nostre strade e, a volte, sotto le suole. E non poteva essere di un randagio, a meno che queste bestiole vagabonde non abbiano chiave o telecomando per aprire il cancello… ipotesi che mi sembrava francamente inverosimile.

Cercai di essere ottimista e finsi di credere che il padrone del cane, accortosi dell’incidente, fosse andando in casa a recuperare paletta e sacchetto per pulire. Presi la bici, evitando accuratamente di passarci sopra con le ruote e chiedendomi cos’avrei fatto con l’automobile. Inforcai il ferro alla volta della città convinta che al ritorno l’escremento sarebbe stato solo uno spiacevole ricordo, quindi, un’allucinazione. Scorse il giorno, tornai a sera. La merda mi accolse rassicurandomi quasi: su certe cose puoi scommetterci, non cambiano. Era ancora lì, integra; evidentemente nessuno ancora c’era passato sopra a marcia indietro o avanti. Avevo bisogno della macchina; lo sapevo. La merda era tutta per me e per i miei pneumatici. Quindi architettai di uscire nel senso inverso all’abituale per scansarla, puntandoci tutti gli specchietti. L’impresa miracolosamente riescì. Sbucò un vicino, uno nuovo, che ha preso il posto al piano terra dell’Arabo Paziente attualmente nel nord del continente americano. Ci presentammo, subito mi chiese se il prodotto di scarto mi appartenesse. Dico io, ti sembra che abbia le braghe calate? Vedi cani in giro? Domanda lecita, rispondere è cortesia: “No, io non ho cani, mi chiedevo lo stesso”. Manco lui aveva i cani. Si avviciòa al suo box. Era il suo turno di cacciare la macchina: bingo! Era tutta sua! La spalmò tutta sulla gomma anteriore destra, togliendosi subito il pensiero. Ma la merda non si mosse, venendo solo spalmata sul suolo; restava lì, caparbia.

Rientrando a casa scrissi un cartello e un identico biglietto per ciascun condomino recapitato in ogni singola cassetta della posta. Recitavano:

“Chi ha fatto fare i bisogni al cane nei garage pulisca”

Certe cose mi sembrano surreali, e invece no. Per la pubblica via è meglio, c’è un’ordinanza del sindaco del 2002 che punisce con una multa salata questo reato, in quello spazio privato invece tutto è affidato al senso civico… in un posto dove la gente si spara.. ma per favore! Mi sa che talvolta il guinzaglio e la museruola starebbe meglio ai padorni che ai cani.

Era tardi ormai. L’indomani mi svegliai e chiamai subito l’amministratore, comunicandogli il fattaccio.

La merda è rimasta dov’era fino all’autodistruzione, in compenso è comparso un cartello timbrato e firmato dall’amministratore, in cui si fa proibisce di portare i cani nei garage. In effetti stanno meglio nei prati.

Nessun commento: