giovedì 26 maggio 2011

Tridente a Prato


Ogni riferimento a persone o fatti è puramente casuale, sebbene buona parte degli eventi si sia realmente svolta nella piscina comunale di Prato domenica 22 maggio 2011. Quindi abbiamo una squadra di nuotatori, tanto cloro e soprattutto tanta voglia di divertirsi.

Personaggi, interpreti ed etimologia dei nomi

Mau, nel ruolo di Pizzul o coach; mister della squadra da sempre, è anche il cronista delle nostre zingarate in giro per l’Italia. Si distingue per lo stile giornalistico e professionale -da cui il nome del personaggio- con cui pubblica gli articoli delle nostre imprese sul sito della società sportiva con cui gareggiamo. E’ anche membro della Virtus Buonconvento, in tale ruolo è temutissimo nemico ai blocchi di partenza.

Specialità: rana, cronometraggio e sostegno psico-spirituale degli atleti.

Ana, nel ruolo di Supernova Catalana; astrofisica barcellonese pluridottorata è il cervellone della squadra; anche se lei ancora lo ignora, è candidata al Nobel per la fisica, speriamo tutti di essere invitati alla famosa cerimonia all’Accademia di Svezia, il cui ristorante pare essere l’eccellenza stoccolmese in quanto a chef e gourmet. Sarebbe l’occasione giusta per sfoderare la divisa elegante della squadra, vedi la voce “Alban”.

Specialità: rana, 50 e 200; adora i pellegrinaggi: per la gara che andiamo a descrivere si è sciroppata 700 km; la distanza non le vale un tagliando gratis dal meccanico di fiducia, bensì il titolo di “Atleta dell’anno”, che a breve verrà pubblicato su riviste specializzate, ma anche su Vogue e RollingStone.

Vale, nel ruolo de La Grisbina; giovane promettente talento della giurisprudenza, del nuoto e della gastronomia, qualsiasi cosa faccia le viene da 10. Rifocilla la squadra con biscotti di sua personale fabbricazione, del tipo detto “Grisbì”, da cui il nome; delizie che rinfrancano cuore, palato e stomaco tutte in un colpo, non la bilancia ma del resto non si può avere tutto. La Parmalat le ha chiesto più volte la ricetta, ma lei fa la preziosa e infatti la ditta ne produce una varietà più scadente. La Grisbina è sfegatata tifosa neroblu; in effetti spesso i costumi con cui nuota riportano questi colori, sarà un caso?

Specialità: Stile libero e rana, per la data odierna, ma per questa fuoriclasse si potrebbero menzionare tutti e quattro gli stili. La squadra s’interroga circa il suo esordio nei misti.

Lore nel ruolo de Il Magnifico; come il suo omonimo mediceo antico Signore di Firenze non si può che chiamare “Magnifico”: insieme ad Ale (vedi sotto) è la punta di diamante della squadra. E’ il macina punti, a ogni gara che disputa il salvadanaio della squadra rischia di scoppiare. Lo vedi nuotare a delfino e sembra una passeggiata, ti vien da dire: “Eh icchè ci vole?”.

Specialità: delfino e stile, in base alle gare che prevalentemente lo impegnano, ma anche rana e dorso gli sono molto familiari, misti, insomma può fare quello che vuole. Gran calcolatore , riesce in pochi secondi a pronosticare tempi e tirar giù tabelle e staffette con piglio da oracolo che gli fanno attribuire qualità messianiche di veggente. Le sue virtù matematiche lo consegnano ai guinness, non intendendo con questo la famiglia produttrice di birra.

La Grisbina e Il Magnifico sono anche protagonisti dell’amatissimo e seguitissimo reality “Due cuori e una tavoletta. L’amore ai tempi del cloro”, in onda su Telepullbuoy. Firmano gli autografi all’uscita dell’allenamento il martedì e il giovedì sera. Ma non dite loro che ve l’ho detto!

Cristian nel ruolo di Paul Biederman: è una new entry della squadra. Ha velocemente conusmato un exploit che già dal primo esordio gli è valso due medaglie. Il nome gli deriva dalla cuffia che indossa, della Germania appunto.

Specialità: si distingue nello stile libero e nella rana, ma le sue qualità di mistista non hanno tardato ad emergere. Non è dato saperne molto, ma si vocifera che sia anche un notevole calciatore: è stato Ale (vedi oltre) a trascinarlo dai campi di erba sintetica in vasca, senza scarpe con i tacchetti per fortuna!

Alban nel ruolo di Frogman&Valentino; è il ranista della squadra -ed ecco il Frog- , ma anche molto altro: è il giocoliere, perché prenderebbe per il culo anche il fumo delle schiacciate; è lo Squalo Primo, come membro più antico della squadra e quindi fondatore del gruppo; è lo stilista –ed ecco Il Valentino-, ideatore della nuova maglietta dell’équipe con cui presto i nostri fans ci vedranno sfilare in passerella e a bordo vasca. In cantiere c’è anche una versione chic, per la cerimonia di conferimento del nobel della Supernova –vedi sopra -.

Specialità: rana, ma sta paurosamente migliorando anche a stile, questo cocciutissimo squalo!

Manfre nel ruolo di Complimentiallamamma; si tratta del ficaccione del gruppo, fa anche il modello, e te credo. Adora cani e gatti, di cui vanta diversi esemplari.

Specialità: la sua carriera acquatica inizia come pallanuotista, ma attualmente guizza nelle corsie con rana e stile libero. Noto è anche il suo sguardo spietato, “di ghiaccio”, al sentire o al fare battute acide su chi non incontra il suo favore. Inoltre è cultore della tradizione enogastronomica toscana e internazionale. Te serve un ristorante? Chiedilo a Manfre… altro che google!

Ale nel ruolo di Gianburrasca; lo potremmo chiamare anche Zoff –mi si voglia passare il paragone con un capitano datato, ma la nazionale dei miei tempi resta quella di Bergomi, Scirea e compagni – dato che è l’acrobatico portiere nella squadra calcistica del sopracitato Cristian Biederman. Oppure si potrebbe dire Romeo, nel senso di Alfa, dato che viaggia con una Giulietta nuova fiammante, tanto potente quanto attesa.

Specialità: eclettico nuotatore è un vero razzo, come dicevamo la seconda punta di diamante, col Magnifico, della squadra. Quando arrivi al bordo lui ha già preso anche il caffè. Ma soprattutto è un casinista di primordine, ne combina sempre una, e lo dimostra anche con l’altra sua attività, quella di dj. Tutti sculettano ai ritmi che passa questo teppista, ma sua mamma come avrà fatto a non impazzire con questa peste intorno? Santa donna!

Valerio nel ruolo di Piadina; di origini emiliane (o romagole? Non ci ho mai capito un cazzo a geografia e tra l’Emilia e la Romagna per me è tutto un gran minestrone! Come il Friuli che poi è anche Venezia e come se non bastasse pure Giulia… Come fa uno a non confondersi?!), è uno degli squali, non il solo, a non aspirare C né T, né a francesizzare la G, ma c’ha quella Z in compenso con cui non ha nulla da temere. Rassicura psicologicamente La Signora (vedi sotto) alzando la media d’età della squadra. Attivissimo atleta non manca mai agli allenamenti.

Specialità: stile libero, o meglio crawl, ma anche forca delle gare, tifoseria e fotografia: per il presente Memorial ha snobbato le gare il signorino, ma ci a regalato un gran tifo e si è ciucciato le macchine fotografiche di tutti, con relativi programmi e bottoni da pigiare. La documentazione iconografica dell’evento è in gran parte opera sua.

Leandro nel ruolo di Aaron Peirsol; prende il nome dal famoso campione statunitense del dorso, sebbene sia in origine un pallanuotista come Complimentiallamamma. E’ infatti il dorsista uomo della squadra.

Specialità: dorso 200m, forca degli allenamenti attività in cui eccelle. A dispetto di ciò riesce ad ottenere comunque buoni risultati: c’è stoffa da vendere!

Io nel ruolo de La Signora; il nome è una lunga storia… per farla breve si riferisce, elegantemente, al fatto che costituisco l’ala geriatrica della squadra. Più tonno che squalo, sono stata adottata dall’équipe nell’ambito di un progetto di recupero sociale degli anziani patrocinato dalla Regione e con cui Pizzul può accumulare crediti universitari. Anche gli altri membri della squadra, purché studenti in regola con il pagamento delle tasse, possono ricevere crediti, dimostrando che si allenano con la sottoscritta.

Specialità: piantare grane, farmi squalificare, non vincere il bronzo neanche se in 3 a partecipare. Rana e stile nella buona e nella cattiva sorte, in salute e in malattia, finchè morte non ci separi, amen. Sono autrice delle cronache romanzate delle gesta della truppa.

Gigino e Fiocco: i coccodrilli da allenamento.

Assenti

Esistono altri membri della squadra, ma di essi non dirò qui, oggi erano assenti… Tutti tutti alle manifestazioni agonistiche non siamo mai stati. Alle cene si però. Buongustai!

Chi ha da dire qualcosa si pronunci adesso o taccia per sempre.

La Giornata

L’incontro era fissato per le 7.40 davanti alla 01, il teatro dei nostri allenamenti, dove Pizzul ci sguinzaglia i coccodrilli da compagnia alle calcagna “Per stimolare l’adrenalina della sopravvivenza”, come ama sottolineare, fischietto e cronometro alla mano. Ne possiede due esmplari, Gigino e Fiocco, adorabili! Può essere utile sapere che oltre che di carne umana sono ghiotti di girelle motta: le tasche del mio accappatoio ne sono sempre colme.

La giornata è iniziata metereologicamente favorevole e, già dall’arrivo dò conferma della mia demenza senile: io lo faccio per loro, per rassicurarli! Mi posso permettere, in quanto anziana, di sparare le mie castronerie in santa pace, dato che sanno già tutti quanto sia rimbambita. Ed ecco che scendo dalla macchina, attraverso la strada e, raggiunti gli altri sul marciapiede, salutata La Supernova che s’è fatta 700km per venire a fare queste gare e che quindi non vediamo da un po’, mi rivolgo a Gianburrasca chiedendogli se gli fosse arrivata l’agognata Giulietta. Con tutto quello che ha aspettato per averla, come minimo dovevano fargli trovare la testimonial, Uma Thurman, dentro. Ovviamente ce l’avevo immediatamente alle spalle, l’avevo oltrepassata senza accorgermene, e dire che non è una smart!!!

Pizzul arriva per ultimo (come allenatore dà sempre il buon esempio) e con un glorioso segno del cuscino sulla faccia.

Ci distribuiamo nelle macchine La Grisbina vuole assolutamente provare la macchina nuova; basterebbero due macchine, ma ne prendiamo molte di più. Io vinco il ficaccione, wow! L’aura di divo che si porta dietro, ti mette in soggezione: quando ci fermiamo perché Pizzul faccia benzina per ripartire giro la chiave: peccato non avessi ancora spento la macchina. Tiro delle grattate col cambio che quasi quasi mi resta in mano, ma ne vale la pena: quando vincerà l’oscar come miglior attore protagonista io potrò dire che un giorno gli detti un passaggio.

Con il veicolo miracolosamente ancora intero arriviamo alla piscina, ed ecco l’ennesima figura da svampita: mi ricordavo che era in vasca lunga, ma non che fosse all’aperto… del resto non ci si può ricordare tutto, quindi guardo persa Pizzul e gli chiedo candida: “Ma è all’aperto?” Ride sconsolato, sa che sono un caso senza speranza!

C’è un banchino che vende oggetti per fanatici del cloro, un’occasione per fare shopping, perderla sarebbe peccato mortale! Adocchio una cuffia a fiorellini, è mia! Ma non sono la sola a fare acquisti e così consiglio una cuffia con una tigre a Biederman.

Prendiamo posto, ci sono un sacco di sdraio, ma cerchiamo una posizione strategica. Poi con La Grisbina e la Supernva andiamo a cambiarci. L’impianto ha gli spogliatoi su due piani, per il nostro vanno salite le scale. E te pareva!

Intanto è arrivato Leandro-Aaron, che abita dietro l’angolo, con un segno del cuscino ancora più profondo di quello del coach… E anche Piadina; è preso d’assalto: gli smolliamo le macchine fotografiche ma lo sgridiamo per non essere anche lui lì con noi a scoppiare in vasca. Parte il riscaldamento. Ammazza quant’è lunga la vasca, questi metri siamo sicuri che siano 50?

Le prime a partire siamo io e La Grisbina, per le femmine, Gianburrasca, Complimentiallamamma e Frogman&Valentino per i maschi, nei 50 m Stile libero. Questa volta riesco a non farmi squalificare e guadagno l’ultimo posto nella mia categoria, mica è da tutti. La Grisbina invece si che sa cosa significa silurare l’acqua: becca il bronzo per questa gara, oltretutto recuperando sul fondo un braccialetto: dopo il tuffo non la vedevamo riemergere, aveva visto luccicare sul fondo e non ha resistito, è riemersa a metà vasca e a quel punto le altre facevano sci d’acqua dietro di lei; la medaglia non brillava quanto altre, ma lei aveva il suo braccialetto che luccicava! E’ uno squalo gazza. Frogman&Valentino, come anche Complimentiallamamma hanno fatto un tempo esagerato, migliorandosi tantissimo anche a partire dal fatto che in realtà in vasca lunga si rallenta… sarà, ma con loro non sembrava affatto. E chiaramente il nostro compagno casinista non poteva essere da meno e conformemente alla peste che è ha creato onde alte due metri in vasca, c’era gente a fare surf, li ho visti con questi occhi! E chiaramente ha conquistato l’oro, quella peste!

E una.

Subito dopo, tanto per togliersi il pensiero, con la Grisbina siamo tornate sui blocchi per i 50 m rana, e questa volta ci facevan compagnia anche la Supernova, Biederman e Frogman. La Grisbina ovviamente ha salito il secondo gradino del podio, che poteva condividere con la Supernova, se quella puttana della giudicessa di gara non avesse preso un abbaglio e non l’avesse squalificata per falsa partenza. La Signora ha centrato l’obiettivo del non farsi squalificare, ma ha mancato il cucchiaio di legno, dato che in questa prova ero solo penultima… Alla partenza, confesso, ho chiesto alla rivale alla mia destra se erano i 50 rana quelli, giuro. Mi ha guardato sconsolata: io non capisco, mica le ho detto che era una vecchiaccia malefica, anche se i realtà pareva Maga Magò, che gente! Biederman si è piazzato al terzo posto e Frogman era nella sua specialità, è stato impeccabile.

Poi sono andata a fare colazione, mi ha accompagnato la Supernova, l’ho implorata di non spifferarlo a Pizzul… se sapesse che mi son sbafata un vassoio di cornetti che ho mandato giù a suon di caffè corretto alla sambuca mi ucciderebbe! E’ il mi spirito di atleta! Mi sono accorta appena in tempo che avevo 3 etti di marmellata sulla guancia.. Ho potuto tirarla via senza che se ne accorgesse. Ma era colpa dei baristi. Io ero davanti al vassoio colmo e nessuno arrivava, era a portata di mano, che dovevo fare? Continuare a sbavare come un boxer? Non sarebbe stato appropriato! Inoltre Pizzul era ben distratto, impegnato a seguire quello che poi è diventato il tridente: i 200 misti, in cui il podio è stato tutto della squadra: Biederman col bronzo, Gianburrasca con l’argento e con l’oro il Magnifico: carrarmati! Che avidi questi squali: non lasciano niente a nessuno!

Ma non abbiamo mica finito. La manifestazione è proseguita e qualcuno di noi era sempre a bordo vasca a tifare qualcun’altro in acqua in quel momento. E così anche il nostro Aaron Peirsol non si è risparmiato e si è portato a casa con nonchalance l’oro nei 200 dorso, lui che quando ci alleniamo mi mangia sempre le caviglie! Giustamente penserà che mi sono addormentata e mi sveglia. Ovviamente lo lascio sempre passare e riprendo pacifica il mio sonno; è per via delle rughe: se non dormo abbastanza saltano fuori! Quindi approfitto di ogni momento. Comunque dopo che Peirsol è riemerso dalle acque ed è tornato agli spalti, ho dato l’ennesima prova della mia demenza galoppante: chiedendogli come fosse andata, le sensazioni a caldo direbbe un giornalista, mi spiegava come non vedesse un cavolo, e io di rimando “Eh, con quest’acqua torba che vuoi non si vede nulla!”… Ma quale acqua???… “Ma veramente” fa lui “era perché nuotando a dorso all’aperto col sole negli occhi ero accecato!”

Non lo faccio apposta. Ogni tanto i neuroni s’inceppano.

Poi sono arrivati i 200 rana, per cui si son tuffati Frogman, e una stressantissima Supernova in una batteria, Il Magnifico e il coach in un’altra. La Supernova era vittima dell’anatema della squalifica, ma lo ha ampiamente tirato i tasca alla bagasciona che aveva osato metterla alla porta nella prima competizione conquistando una medaglia. Tiè. Il coach invece ci era avversario, nuotando per la sua squadra del cuore e di sempre; al che mi sono sempre chiesta cosa si provi ad allenare e sostenere una squadra, ma partecipare con un’altra. Il Magnifico poi, siccome ne aveva fatte poche, si è tolto anche questo sfizio; ha guadagnato l’oro; e chi lo ferma a quello?!?!?!

Come se non bastasse questi ultimi due atleti, appena usciti da quest’ultima batteria, si sono immersi nella mistaffetta a stile libero. Tolte e tracce di marmellata mi son presentata anch’io ai blocchi, con la Grisbina e la belva pestilenziale. Cosa ci faceva una scatoletta di riomare come me con il fiorfiore dei campioni? Questa volta l’anca in titanio era utile non solo per i crediti universitari, in quanto i concorrenti dovevano: essere due uomini e due donne, edavere come somma delle rispettive età un numero pari o maggiore di 100; per questo secondo punto potevo concorrere anche da sola, ma insomma…

Mi ristrovo sul blocco senza neanche accorgermene. Parto io, poi si butta Gianburrasca, che passa il testimone alla Grisbina, la quale trova il Magnifico ad aspettarla. Primo evento favorevole e propiziatorio: siamo in corsia 7. 7 è il mio numero, nata di 7 mesi il settimo mese dell’anno. I magnifici 7… ah no, quelli eran 4… via che pignoli, 3 più o 3 meno chi se ne frega! E poi il panico: sul trespolo la consapevolezza di essere tonno mi pervade. Gianburrasca mi ripeteva, facendomi apprezzare il vero spirito di squadra, di fregarmene di quanto ci mettevo ad arrivare, purchè partissi e arrivassi bene. Nel senso di non farmi squalificare.

E così la giudicessa puttanessa ha fischiato. Salgo sul bordo. Guardo gli altri, che farò bene?

AL POSTO. Bum bum bum, il cuore mi martella nelle tempie . Oddio mi parte l’embolo. Che ci faccio qui? Madonna e se poi sbaglio? Cretina, chi non fa no falla. Aspetta il via e tuffati! Guarda l’acqua sennò vanno via gli occhialini, come ti ha consigliato Aaron al riscaldamento. VIA! Mi butto. Spancio come una foca e giù a tutto fuoco. Non vedo nessuno intorno a me. Minchia allora sono forte! Si, si come no, basta crederci. Ovviamente ero sola in mezzo alla vasca perchè tutti gli altri erano già arrivati da un pezzo, chi si faceva le unghie, chi la messa in piega, chi rilasciava interviste. Arrivo, tocco e Giamburrasca zompa. Cosa è successo dopo è leggenda: Giambu, la Grisbina e il Magnifico, per recuperare la mia placidità di bradipo hanno realizzato l’impossibile. Con i vortici da oro generati hanno regalato a Prato 3 anni di luce gratis. So che hanno ricevuto proposte di lavoro alla General Elelectric. Stavo in una botte di ferro. E così sono riusciti a far salire anche me sul primo gradino del podio… E’ proprio possibile tutto a questo mondo. Purtroppo la squadra del coach avrebbe meritato l’argento, non fosse che la puttanesca della giudicessa fischiasse un'altra squalifica: ma ‘sti giudici sò proprio inflessibili!

Da quando ho stretto la medaglia tra le mani non l’ho più mollata. E’ diventata il mio nuovo collier. Mi piace più di un Tiffany. Mi segue anche a nanna. Non me ne separo mai. Me la tengo decisamente stretta, la mia cazzutissima medaglia. E quando sono in macchina la esibisco: tutto il mondo deve sapere! L’altro giorno sono andata in radiologia: non volevano saperne di farmi passare con il mio monile. “Io non me la levo. Passerete sopra il mio cadavere”. E’ la mia prima medaglia ed è d’oro, non si scherza con queste cose. Da 0 al gradino più alto è roba, soprattutto per il titanio che mi ritrovo nelle anche. E chi c’era mai salito su un podio!

Dunque sono tornata a casa con una medaglia d’oro al collo: il nuoto fa miracoli.

3 commenti:

Ana ha detto...

e te la meriti questa medaglia!!! Grande Ilenia!!!

zenit ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
zenit ha detto...

scrittrice nata, narratrice epica delle gesta di poveri potenziali talenti che amano mettersi alla prova, rischiando lo sberleffo di atleti veri, ma pur sempre impavidi e audaci.. complimenti discepola di omero, non solo per tale commento,di prodezze che se non avessi visto con i miei occhi stenterei a credere possibili, ma soprattutto per la medaglia conquistata..