martedì 31 maggio 2011

Errata Corrige a "Tridente a Prato"

Che ero rimbambita ve l’avevo detto vero? Valerio alias “Piadina” non è romagnolo, né emiliano. E’ ligure, magna il pesto, non le lasagne. O forse entrambi. Sono disorientata. Allora mi tocca andare a ripetizioni di geografia, ma l’avido prof mi spilla 30 euri a botta, va a ore come manco le puttane, non rilascia ricevuta, ma in compenso non avrò bisogno più del tom tom, mi ha assicurato. Insomma, senza tante storie il fu mattia Piadina pascal ci diventa un De Andrè in piena regola, provenendo dalla città del mitico cantautore di cui sgraffigno il cognome. Via del Campo, il porto, l’acquario, il G8 del 2001, chi più ne ha più ne metta. Ma perché l’avevo piazzato al di la dell’Appennino, anziché sulla costa? Semplice: non ho l’orecchio così allenato a distinguere l’accento ed inoltre mi aveva raccontato un aneddoto legato a Modena. Il gioco era fatto, per me era modenese. In realtà De Andrè in quella città ci ha disputato il campionato interregionale di pattinaggio su roller-blades in pista ciclabile asfaltata, patrocinato dalle FS. In quell’impresa, che lo vedeva strenuamente davanti, a pochi metri dal traguardo credeva di essersi portato la gamba dietro e invece la gamba era rimasta incastrata in un intromesso pezzo di pavé a sanpietrini. Il ginocchio non resse al colpo. Si è beccato 3 mesi di gesso. Tuttavia FS ha vinto la causa contro il comune e questo ha generato una quanto mai sperata scoperta: mentre ci si accingeva a riasfaltare il pavé classico è emerso un affresco di arte bizantina. Grazie a una tibia e un perone sgangherati l’UNESCO ha reso quella pista ciclabile patrimonio dell’umanità.

PS Ma “Roller Blades” si scrive così? Ai miei tempi c’erano i pattini a 4 ruote, con scarponcino da fighette del pattinaggio artistico, da comuni mortali con i lacci che si legavano alle scarpe…

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