giovedì 12 maggio 2011

Viareggio

Non posso non raccontare la disfatta viareggina che ha rischiato di farmi appendere occhialini, costume e cuffia al chiodo. Continuo imperterrita per la mia strada, alla faccia della sfiga… se di sfiga si vuol parlare. E’ la mia scusa ufficiale.

Da qualche mese passo parte del mio tempo libero a fare su e giù per i 25 m delle corsie della piscina che già da molto prima frequentavo. Ora però questo sguazzare appare più organizzato. E’ comparsa una squadra, di cui ho accettato di far parte solo perché non mi si dava la veneranda età che in realtà ho; quindi ecco apparire allenamenti meglio strutturati e soprattutto ecco la venuta di allegri compagni di scorribande, ovviamente tutti più giovani e talentuosi della sottoscritta. Abbiamo anche un nome, “Gli Squali”, sebbene io mi senta più un tonno infiltrato, e recentemente abbiamo ottenuto anche delle fantastiche magliette rosse. Ovviamente ci sono anche le competizioni che ci hanno visto gareggiare l’ultima volta a Viareggio appunto, dove si è consumata la tragedia.

La squadra ha raccolto alcune medaglie, gli atleti hanno migliorato i tempi, mentre io, da ventresca infiltrata che si rispetti, nel giro di 5 minuti son riuscita a farmi squalificare nelle due specialità che dovevo disputare, eludendo anche l’unica medaglia cui in vita mia avrei mai potuto aspirare: il bronzo nei 100 rana, dato che eravamo in 3.

Cos’è accaduto? Alla partenza della prima prova, i 100 m rana appunto, al tuffo è seguito lo scivolamento degli occhialini al mento, evenienza temutissima da ogni Nuotatore con la N maiuscola, che infatti appronta varie tecniche per ovviare alla famigerata eventualità, come per esempio posizionare gli occhialini sotto la cuffia, cosa che avevo fatto, ma evidentemente non bastevole. Se il male fosse stato solo questo avrei nuotato 100 m senza vedere un cazzo e con l’impossibilità di aprire la bocca per respirare, non possono squalificarti perché gli occhialini sono caduti. O perché diventi cianotico, o perché affoghi, casomai ti soccorrono, ma non ti squalificano. Ma possono farlo se tocchi in virata come all’arrivo il bordo con una mano sola, cosa che ovviamente ho fatto. E una.

La seconda disavventura è avvenuta dopo neanche 5 minuti, quando son salita sul blocco per disputare i 50m stile. Hanno dato l’”a posto” e non davano il via. Con le tette che mi ritrovo mi son sbilanciata, ha vinto Newton con la sua fottuta gravità ed eccomi in acqua prima del “via!”… falsa partenza, tutti a casa. Accanto avevo una novizia alla prima gara: poverina: mi ha seguito a ruota, meno male che lei non è stata esonerata.

Però non s’è capito come mai due batterie dopo quando la falsa partenza c’è stata davvero - io non m’ero spinta cazzo - l’atleta responsabile non solo non è stata squalificata, ma ha fatto ripartire tutti ottenendo dei tempi falsatissimi e causando la perdita di una lente a contatto a scapito della nostra squalessa più forte, la Grisbina (così detta perché capace di sfornare Grisbì da oscar), che si è ritrovata la corda con cui i giudici di gara fermavano i natanti già partiti su un occhio.

Ciliegina sulla torta mi son ritrovata nel’accappatoio il tesserino della Federazione Italiana Nuoto di un simpatico signore di 70 anni e passa… Data la mia età tutti hanno pensato che mi volesse fare l’abbocco… Ma non gliel’ha detto nessuno che con i tonni non servono ami, ma reti?

2 commenti:

Ana ha detto...

Ilenia, lo spostamento degli occhialini è quello che temo di più pure io, su col nuoto ti vogliamo fra i nosri! Sei bravissima con le parole, continua a scrivere :*

Ana, il secondo tonno della squadra degli Squali ;-)

Nadir ha detto...

Grazie Ana!!!