giovedì 31 gennaio 2008

Riccioli rossi, bacchette magiche e conventi

Suru merita 2 parole in più, come ciascuno di voi, ma - non temete - ce ne sarà per tutti!
Suru riccioli rossi, fatina di Puerta de Toledo... Come potrei descriverla? E' un turbine di allegria e sorrisi, di una bellezza ridanciana e disarmante, intelligente, acuta, i suoi cappuccini domestici sono insuperabili, il suo divano per fare due chacchiere è sempre il più comodo, anche quando trasloca, non esistono cose incomprensibili per lei dato che parla arabo, e se vuoi sapere chi ha i miglori churros di Madrid lei te lo dice!
In effetti è in quel di Barajas che la conobbi, all'aeroporto della capitale spagnola, dove mi aspettava e io la vidi così la prima volta, anzi non la vidi perchè quando la vidi già mi stava stritolando in un abbraccio che sarà uno di quelli che mi porterò dietro finchè campo. Grazie a lei ebbi la mia stanza; eravamo le reciproche parentesi italiane che ci concedevamo tra i ventagli e le tapas, e che dire delle cene sublimi alla moschea o i pranzi scalze dagli arancioni?!?Aveva una bacchetta magica che comprò in un negozio a Puerta de Toledo, appunto, e che le bambine sulla metro guardavano affascinate, con la bocca piena di "oooooohhhhhhh!" senza rendersi conto che una fata davanti ce l'avevano davvero.
Fatina fatina allora mi trasformi la bici-zucca in un VESPA XP 150? Ma via dato che siamo a sognare il fine settimana falla diventare una CBR900FireBlade... Tu si che puoi! Niente scarpe di cristallo però, mi vengono i lupini! Poi diventano mannari!!!
Ci vorrebbe un tuo tocco anche su una persona che è arrivata oggi all'SPDC (Servizio Psichiatrico Diagnosi e Cura, un eufemismo in acronimo per dire "psichiatria", o meglio "ciò che resta del manicomio" tant'è che è tutto chiuso a chiave); il signore è noto, è un ex-sansalvino(San Salvi era il manicomio di Firenze); era in buon compenso, infatti era stato inserito in un piano terapeutico occupazionale (la società è così... così... infingarda che ti fa credere che il lavoro sia addirittura terapeutico, ma questa bega paperopoliana occuperà altri post), faceva il posteggiatore. Si trovava in una piazza, ma io sfido chiunque a non annoiarsi a dover stare tutto il giorno in una piazza. Espletare i propri bisgni mi sembra il minimo. A San Salvi era abituato a innaffiare il primo albero o cespuglio che gli capitasse sotto tiro se aveva necessità di mingere, ma nella piazza c'era poco verde, quindi si è rivolto all'indirizzo di un muro. Il caso ha voluto che fosse il muro di un convento. La legge di Murphy ha decretato che alla finestra fosse affacciata una suora; il giornale porebbe titolare così: FINISCE AL MANICOMIO PER UNA PISCIATA. Troppo diretto? Si, la parola "manicomio" potrebbe urtare qualche animo sensibile.

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