giovedì 31 gennaio 2008

Vixinex

Vorrei pubblicare tutti i commenti, ne sono arrivati pochi per ora e vi devo brontolare perchè che scriva io sola ha poco senso. Pensate: qui è come decidersi tra la masturbazione e il coito... Ok, rischio di tirarmi la frankZAPPA sui piedi: dipende chi c'è di là. Appunto, ci siete voi quindi i rischi non esistono, avanti! Per esempio, l'Aldina m'ha chiesto un pezzo su Sal e io non riesco a scriverlo... se mi desse una mano... E dai! Gnamo!
Ramanzina fatta veniamo alle news; stasera a cena i miei hanno rimembrato gli anni ruggenti, in particolare ricordavano una gita estiva con i genitori della Diva. Stipati in una 126 nella calura agostina viaggiavano in file parallele, i finestrini tutti abbassati. Il babbo della Diva, un noto adorabile ficcanaso, in quella situazione dette il meglio di sè ma non poteva essere biasimato: stai lì da ore, dopo un pò brachi chi hai intorno, adempiendo per altro a quella caratteristica di esplorare l'ambiente esterno, che caratterizza e accomuna le specie più rompicoglioni e prevaricatrici (gli animali e la bestia, leggasi Homo sapiens); per l'appunto nella macchina a fianco il conducente era immerso nell'esplorazione del proprio ambiente, un pò come i neonati in fase orale quando si mettono tutto in bocca per conoscere il mondo (tale fase può ripresentarsi anche nell'età adulta con varianti sul tema, che non costituiscono per forza "regressioni"; esistono casi in letteratura di bistrattamento della fase: Lewinski M. lo ha usato per avanzamento di carriera; tuttavia molte/i lo trovano un'ottima alternativa: 1. ai gloss repulping o alla chirurgia gonfia-labbra rispetto alla quale non esiste l'inconveniente della produzione di "canotti" in serie, 2. al "dovere coniugale" nella forma nota sotto l'acronimo di PDBN - Pipa Della Buona Notte), solo che qui si parla della fase nasale (niente paura per l'olfatto: nessuno è diventato muto!); in effetti quando l'adolescente prende la patente scatta questa fase, detta appunto dagli antropologi nasale, in cui contemporaneamente alla guida ci si dedica all'introduzione nelle narici di dita (più frequentemente l'indice o il mignolo dotato di unghia, ma non rari sono i casi di uso di cacciaviti a stella, penna biro o ferro per l'uncinetto). L'attività ha il picco durante le soste, classicamente al semaforo o in coda al casello, quando cioè le mani non sono impegnate nell'azione sul cambio/freno a mano/ rossetto/ cellulare. L'individuo ha un'attivazione del sistema serotoninergico e si rilassa, fino ad avere allucinazioni: crede che l'abitacolo offra uno schermo totale sull'intorno e crede di non essere visto. Senza questa allucinazione l'evento non sarebbe possibile, dato che mette in contatto col profondo sè e risulta quindi molto intimo. Sembra che il successivo miglioramento della ventilazione polmonare per rimozione meccanica di scorie dalle alte vie aeree con conseguente incremento dello scambio gassoso pari al 70% non condizioni l'attività, come l'amplesso per la continuità della specie: si fa perchè si gode!
Per tornare all'agosto del '75, si da il caso che il conducente di cui sopra fosse impegnato in una di queste endoscopie, e la verve era tale che il babbo della Diva fu solleticato nella sua curiosità ed esclamò (ricordo che i finestrini di tutti erano aperti): "Guarda quello come si scaccola!!!". In quel momento la fila dei nostri si mosse e la 126 avanzò tranquilla. L'altro, colto in flagrante e risvegliato così bruscamente dall'allucinazione, non fece discorsi e schiacciò l'acceleratore a tutta con la prima già ingranata. Ma la sua fila era fermissima e tamponò chi gli stava davanti. Non so dirvi se fece in tempo a togliersi il dito dalla narice.

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