lunedì 24 marzo 2008

il pelo della gatta

Tra poco ci saranno le elezioni. Che fare? Ci convince qualcuno? Ci hanno delusi? Ci hanno stroncati? Molti sembrano perplessi e non trovano che "il meno peggio" cui rendere omaggio con la tanto avidamente agognata X, triste la faccenda. C'è chi preferisce rimanere a casa, ma così non si esercita il diritto-dovere per cui tanti hanno dato e di cui noi ora possiamo permetterci il lusso... C'è chi torna da lontano... Andare ma lasciare scheda bianca vuol dire far accumulare quel pò di carta nei "resti"... anche scriverci sopra destina i lenzuoli di cellulosa alla solita sorte? O stiamo tranquilli? Perchè la cosa più sicura per non incorrere nell'eventualità che sfruttino la scheda è far mettere a verbale che uno non vota; a tal proposito c'è subito chi ribatte che così "ci si espone", che "si rischia", che la storia ha già cacciato cupi esempi... e perchè ora? Mi sconcerta questo atteggiamento, così si fanno vincere proprio loro (nessuno schieramento esente qui si parla di Monsieur Pouvoir, gabbia seducentissima), perhè se abbiamo paura è finita. Tutto questo aumenta le mie stelline a favore della voce "PARTENZA"... è dilaniante avere chi ami nel posto sbagliato (ringrazio ISIL per questa citazione). E trovo anche che non sia il burrone economico in cui stiamo precipitando che tolga il fiato, ma la manipolazione cui tentano di plasmarci, col precariato, la flessibilità e l'assenza di prospettive, perchè è questo che leva l'orizzonte del possibile, e sei fottuto, come se al cane cassi l'osso: puoi avere i miliardi (ragliono ancora in lire, la mia età biologica è 90 anni figliole!) e magari non ti viene nemmeno in mente di fare tante cose, cioè magari non le fai come se non avessi una lira (e dai! Siamo a 97!), ma questa seconda opzione ti fa giacere sui chiodi, perchè non ne hai neanche la possibilità, non puoi nemmeno osare di immaginare, pena il frustrarti e l'arricchire magari uno psicanalista.
Una bella gatta da pelare... madonna estetista!
Vi divulgo un'altra ricetta che ieri sera dalla Diva, e a quanto pare anche stamani a colazione, ha ricevuto successo assai... Le varianti sono mie, ma il nocciolo è della mitica Lucy, leggendaria compagna del liceo... quella che un sabato sera al Cencio's cadde da una sedia dove però misteriosamente rimase la gonna che aveva indosso; la sottana, modello "a portafoglio", cedette credo alla pressione della birra nel tratto digesivo, aiutata da un'aggiunta all'ultimo minuto di rum e pera alla goccia; la clip, assassinata dal'iperestensione della testa e del gomito, però si ancrò non si sa come, alla seggiola, mettedo in evidenza monete, banconote e carte di credito dei genitori (data l'allora minore età della grande Lucy)...
TORTA ALLO YOGURT "LUCile Style", praticamente un Patchwork di latticini
Ingredienti
3 uova
2 vasetti di zucchero
1 vasetto di olio (extra vergine d'oliva)
2 vasetti di yogurt
1 philadelphia piccolino
3 vasetti farina 00
1 bustina di lievito vanigliato
Facoltativo:
marmellata qb (non odiatemi)
acqua qb
cannella qb
zucchero di canna qb
o zucchero a velo
Preparazione
Svampare a 180°C il forno come sempre perchè sia caldo quando ci si zeppa dentro la teglia piena. Imburrare e sfarinare la teglia. La misura "vasetto", non ancora approvata dal Sistema Internazionale si riferisce ai 125 ml contenuti in un vasetto di yogurt, che può essere risciclato a tal scopo. Mischiare bene uova e zucchero finchè non diventa una crema chiara e spumosa (rischio gomito da seghista, vd. Irina Palm). Aggiungere olio e omogeneizzare, poi passare allo yogurt (gusto a piacere, filosofia: icchè c'è c'è) e al philadeplphia, da schiacciare bene perchè tende a rimanere a pezzetti, che devono sparire. Poi incorporare gradualmente la farina perche non si formino grumi. Alla fine setacciare da un colino girando con un cucchiaino il lievito vanigliato. Schiantate il tutto nella teglia e mandate a nanna nel forno per minimo 30' (mai aprire il forno prima con le torte in genere: si sgonfiano!). Per la cottura perfetto il metodo dello stecchino. Sui 20' di cottura iniziate a sciogliere la marmellata - qualche cucchiaiata- in un dito d'acqua, messo a bollire in un pentolino con una spolverata di cannella (giusto l'idea), far staccare il bollore finchè non si rapprende, ma il giusto, da poter poi cospargere sulla torta. Finita la cottura lasciate altri 5' in forno con la salsa spalmata sulla superficie e una manciata di zucchero di canna. Altrimenti, se la marme non vi ispira o non ne avete, potete mettere il nulla o lo zucchero a velo, ma quando il dolce si è diacciato, sennò viene la guazza.
Diva, spero che non sia comunque basato a rimpiazzare le energie!
Saluti a forma di cuore!!!

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