martedì 20 maggio 2008

E la saga continua... Delle ruote, dei carrelli, del fanciullino

Eule, cara dolce Eule, grazie per avermi fatto ridere in questo giorno di pioggia:
Blogger Eule ha detto...

Madonna che mi fai venire in mente con questo mirabolante racconto Titty! Una delle scene più esilaranti della mia vita! Qualche anno fa uno zingaro mi aveva bollato il cellulare che avevo lasciato incustodito in biblioteca, allora qualche giorno dopo parto con mamma e babbo alla volta dell’Ipercoop per comprarne uno nuovo, come potevo stare senza!! Ovviamente la mamma quando si reca in questi templi della spesa viene colta da un desiderio irresistibile, quello di fare una mega sessione di acquisto, nemmeno stesse per scoppiare la guerra, quindi dice al babbo di prendere un carrello. L’Ipercoop di Sesto Fiorentino, come saprete di certo, ha nel sottosuolo un immenso parcheggio coperto con un pavimento liscissimo, che invita veramente ad una corsa con pattini a rotelle/rollerblade/skateboard/monopattino, ma in mancanza di tutto ciò che fa il babbo? Prende la rincorsa e si butta sul carrello. Per coloro che non lo conoscessero il mio babbo è un signore di 67 anni (all’epoca dei fatti 64) di un metro e ottanta per 95 kg che sembra uno tutto d'un pezzo e invece è ancora un quindicenne dentro! Il carrello non ha retto la mole e si è impennato ed è finito al suolo insieme al babbo, insomma, come si dice da noi ha fatto carciaritta. In tutto questo io e la mamma, in pochissimi secondi abbiamo avuto una serie di pensieri in successione: 1. nemmeno i bambini! 2. Oddio s’è stroncato! E, dopo aver verificato che era tutto intero, riso incontrollabile. Dopo aver snocciolato un rosario di moccoli, lo sfortunato acrobata mi prende da una parte e mentre avevo ancora i crampi allo stomaco dal ridere mi dice “Tu ne vedi di morti di 60 anni rialzarsi così! Sembravo una molla! Unn’ho fatto in tempo a cascare che ero di già in piedi!” e io prontamente rispondo: “Oh babbo ma che ne vedi di morti te di sessantenni che fanno di codesti lavori!”.

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