lunedì 19 maggio 2008

J'avoue

E va bene, j'avoue: si, la scorsa settimana sono caduta anch'io, dalla bici; l'Amilcare, questo è il nome dell'Atala bianca che ogni giorno stride sotto le mie lonze made in Mediterraneo, non ha retto; calma ragazzi: è ancora viva e ci vado attualmente, ma ha avuto una sincope. Effettivamente pretendere di restare in equilibrio in curva (secca secca), in salita (pendente pendente), sotto la pioggia (fitta fitta) e con la borsa (carica carica) su una parte era una sfida esagerata anche per il più clemente dei prof. di fisica. E così la bici si è prostrata. Io non ho neanche appoggiato le mani in terra, son rimaste salde al manubrio, il cestino fissato cococò style (leggasi "precariamente") con spago da Roast Beef (in realtà è un'opera d'arte che verrà presto esposta al MOMA di NY, metafora dell'impermanenza della vita) ha ruotato di 90° indovinando la posizione in cui m'è immediatamente balenata la Vergine, i piedi mi si sono conficcati tra i pedali e a quel punto - sarà stata la vicinanza di una chiesa - le mie sinapsi hanno individuato i seguenti insiemi incrociandoli:
. Tutti gli uomini
. Tutti gli uomini di nome "Gesù"
. Tutti gli uomini di nome "Gesù" morti
. Tutti gli uomini di nome "Gesù" morti sulla croce
La bestemmia neurale ha incontrato un fulmine che se mi prendeva mi avrebbe arrostito anche il ferretto del reggiseno, e i giornali avrebbero titolato: "Folgorata allo spiedo della sua bicicletta", occhiello: Martire della città dalle piste ciclabili fantasma. E già perchè mi trovavo lì dato che dalla via parallela non ci potevo passare perchè ad alto scorrimento, perchè per km non ci sono piste ciclabili e quelle che ci sono son spesso inagibili. E non inquino. Tiè! Isil, quante cazzo di piste ciclabili ci sono nella stra fottutissima Svezia? Ma porca della miseria cane!
Almeno le scarpe son rimaste illese... Ben tornato San Prada!

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