martedì 6 maggio 2008

Ormone mormone - seconda parte

Dato l'enorme fava che sono avevo scaricato olo una parte del testo di Sahry... non era lei che s'era persa un pezzo, ma la sottoscritta. Eccovi la fine, magistrale:

La fanciulla si fidanza con un bel giovine, già diplomato, iscritto università, amante Nirvana, suonante chitarra; non completamente ateo ma certamente più critico del precedente. Decide-il bel giovine- di fare il militare, e sceglie il corpo dei pompieri…un sogno freudiano che si avvera, visto che il padre di lei è per l’appunto un pompiere. La nostra è davvero coinvolta: si da’ il caso però che lui sia tormentato, troppo poco stabile per la nostra, la quale gli aveva già costruito intorno uno dei suoi sogni “borghesi”sull’avvenire.
La storia si chiude.
Si insinua quindi nell’animo di lei il desiderio di avere accanto un uomo di saldi principi e valori, granitico, serio…il suo sguardo si posò su un nostro compagno, che sarebbe meglio chiamare camerata visto che era/è simpatizzante Fini. La cosa dura pochino.
Maturità! Tanto per dare un cenno sui tempi…
All’università, la nostra parte bene e prosegue con ritmo invidiabile…si sapeva, già al liceo aveva dimostrato di essere piuttosto in gamba.
Ci perdiamo un po’ tutti di vista, le serate del finesettimana non esauriscono la conoscenza del quotidiano di ognuno…
Ricordo che una delle ultime uscite con il gruppo del liceo fu per il suo compleanno, a luglio: di solito eravamo i soliti sette/otto più un paio di special guests, stavolta venne apparecchiata una tavolata infinita, animata da individui forse intravisti negli anni precedenti…e soprattutto lui, il supercatto di tre anni prima.
Consumato il pasto, venne il momento dei regali: superato l’imbarazzo per aver scelto tutti lo stesso-bikini bianco gli altri, bikini giallo+minipareo noi-, la nostra scartò per ultimo il regalo che il supercatto le rivolgeva in separata sede: una foto incorniciata di loro due che si baciano contro un tramonto in collina…”ma che fa, ci riprova?” Vociarono inorriditi i sette più due special guests.
“Che cattivo gusto, no? No?”...no. Cioè, anche sì, che si fanno questi regali alla “Cioè”?!
Ebbene cari lettori, si scoprì allora che più che una cena di compleanno, era l’occasione per far sapere ai 7+2 special guests che la coppia si era felicemente ricongiunta da qualche mese.
Sottofondo da colpo di scena sgradito…
Uscii con quel gruppo un’altra volta, alla fine dell’estate, poi le strade si divisero, e di molti avevo solo notizie di seconda mano.
Musica malinconica, prego…
A distanza di circa un anno, mi si informa del loro imminente matrimonio: la famiglia di lui non voleva aspettare oltre, anche i fratelli si sono sposati presto…
Ma lei? Le mancavano quattro esami per la tesi, sicuramente avrebbe chiuso l’università col botto…il suo sogno di farsi una famiglia non sarebbe stato in discussione con una più logica disposizione degli eventi. Perché sposarsi a 22 anni con un coglione?
Ricordo ancora alcune frasi della coppia mentre organizzavano l’arredamento della magione (stranamente vicina alla casa dei genitori di lui): “là appenderemo la foto del matrimonio”, “metteremo lo stendino in aria come tutte le famiglie normali”…quando lei prospettò l’acquisto di una libreria per il salotto, lui la seccò dicendo che “macché, tanto i libri non li legge più nessuno”. Sempre lui si premurava di far sapere ai futuri invitati quanto sarebbe costato il pranzo di nozze a testa (lo ricordo io che poi non ne godetti, 18mila lire) come se si aspettasse poi una cena gratis per pareggiare il favore…naturalmente nel suo conteggio i regali della lista nozze non erano mai presi in considerazione, il regalo è dovuto, il pasto no.
E lì, accanto a questo raro esempio di stile, se ne stava lei, sicura nel suo ruolo di parrocchiana senza macchia.
Come per il compleanno, anche il matrimonio divenne in realtà l’occasione per qualcos’altro. Fu il saluto alla urlatrice del cavalcavia, alla studentessa di successo…e anche alla nuova release, visto che in capo a poche settimane i rapporti, già rarefatti, si congelarono.
Dopo meno di due anni ebbe il suo primogenito. Grande soddisfazione nell’apprendere che il bimbo recava i colori di un finlandese, quando il padre pare un egiziano.
Speriamo che la melina sia caduta alla giusta distanza dall’albero.

1 commento:

Liz ha detto...

Ciao Ile,
detto fatto...in un paio di giorni mi sono letta tutta la vostra produzione! e devo dire che ne è valsa assolutamente la pena...alcune perle me le sono segnate, da utilizzare nei momenti difficili!!! ; )
Che dire...sarei molto curiosa di conoscere anche le altre mirabolanti componenti del gruppo...e in particolare l'amante - come me - di gufi e civette! a prestissimo...Bacio.