mercoledì 30 aprile 2008

C'ho l'ormone mormone

Questo è di Sahry-Valetudo che ringrazio con tutto il cuore; Mi darai più spesso una mano a scrivere vero???

Per gentile richiesta,
vi narrerò quest’oggi di una fanciulla di belle speranze con la quale ho condiviso il quinquennio dai quattordici ai diciannove.
Si distinse fin dall’inizio per l’aspetto da tipa più grande: i compagni detrattori dicevano che aveva “fascino per i grezzi” indicando opportunamente gli alunni della classe vicina; io la trovavo, veltronianamente, interessante.
A 17 anni costei, dopo aver vissuto le prime gioie del sesso con il vicino di casa al mare (non è un concetto contorto, ma in due parole non mi viene: praticamente ha una casa al mare, non isolata, in mezzo ad altre case, e in una di queste ci vive il vicino di cui sopra), dunque dicevo, dopo aver conosciuto le prime gioie del sesso, volle conoscerne anche il lato oscuro, perciò si unì a un individuo affiliato a quella setta conosciuta come Chiesa Cattolica Romana.
Naturalmente con lato oscuro si intende che l’argomento sesso fu oscurato…
Per il “gruppo” lì per lì averlo fra i coglioni non fu sinonimo di momenti malvagi: avevamo appena riposto le armi dopo le occupazioni a raffica degli anni precedenti, più o meno pronti a trasformarci in quel germe di generazione disimpegnata che il mondo aspettava; i discorsi ideologici, le prese di posizione politico-sociali, molto di questo sonnecchiava come intorpidito dal sole di mezzogiorno, per non dire dal rincoglionomento tardoadolescenziale (e sarà pure che passando dal ginnasio al liceo, il menage cambiò parecchio e dalla fifa ci si mise un po’a studiare…). Si lasciava dunque, per esempio, che il tipo, al 4°anno di ragioneria, ci sfottesse allegramente per la nostra scelta del classico…tutto sommato ha avuto coraggio, uno contro sette…e vabbè.
Passano i mesi, i due si lasciano: motivazione ufficiale “lei pienò di succhiotti il collo di un nostro amico, lui interpretò ciò come tradimento”; in realtà non lo tradì, si trattò di una banale tortura approntata durante una serata etilica, uno di quei momenti beati in sua assenza, e la marchiatura avvenne con diversi testimoni…ricordate, eravamo rincoglioniti, ma non esibizionisti!
Seguirono settimane di rappresaglie perpretate da lui ai danni di lei, ad esempio: squilla il telefono, lei risponde, dall’altro capo del filo parte “Bella stronza” di Masini…sarebbe troppo per chiunque, ma la nostra la prende con filosofia e anche con religione, infatti diventa un autentico conio di moccoli. Terreno di prova per sentirne bene la melodia il compianto cavalcavia verde su viale Strozzi: la nostra, percorsa circa metà del braccio sospeso, tirava fuori una voce che nemmeno Ignazio la Russa con una benagol nel culo potrebbe riprodurre, e lasciava andare l’ultima arrivata, che volasse libera verso la siae delle bestemmie.
Questa perla di grevità toscana ci ha rallegrati per mesi, mentre ognuno si avviava al proprio mezzo per tornare a casa.
Altre perle furono i racconti sull’ex supercatto: mi è rimasta impressa quella riguardo la lingua di lui, pare piuttosto grande e “invasiva”, per cui se al momento del bacio lei riusciva ad essere veloce nell’inserimento poteva contribuire, altrimenti rimaneva inerte a bocca piena. Greve è greve…

1 commento:

Anonimo ha detto...

Che mi manca un pezzo?