mercoledì 23 aprile 2008

metafrutta

La mitica nonna della Diva, la zia Angelina, è una donna speciale. E' sorella del Sergente, e questo la investe di un'aura di santità (per averci avuto a che fare nell'infanzia); è una donna buonissima ed è stata una fervente ciclista. Andava in bici dove poteva: a fare la spesa, ad accompagnare le nipoti a scuola, o a prenderle se si sentivano male, esordendo in classe con un "Caccolona! Icchè t'ha fatto???" Spesso era stuzzicata dalle cugine che suonavano per finta al campanello, da cui i ben noti nel palazzo:
"Va a piglialo in culo te e la troia di to mà!"
"Iddio t'inculi a luce elettrica!"
Sull'origine del secondo esistono varie teorie.
Le cugine avevano i capelli lunghi, cosicchè la zia era costretta a legarli bene. Li stringeva così tanto da tirarne gli occhi a mandorla; le piccine infatti sentivano spesso chiedere: "Ma sono adottate?"
Un giorno d'estate, con la sua bici, una fiammante graziella rossa, era andata a fare la spesa. Ritardando, in casa inizarono a chedersi dove fosse. Proprio mentre se lo chiesero ad alta voce, sentono, dalla finestra spalancata per la calura, un botto seguito da un soffocato:
"Ohioioioioioioioioiociicicicici"
"Ohioioioioioioioioiociicicicici"
"Ohioioioioioioioioiociicicicici"
"Ohioioioioioioioioiociicicicici"
"Ohioioioioioioioioiociicicicici"
Si affacciano: la zia era adagiata sulla bici, che col peso delle buste non aveva retto la piega in curva e in discesa in direzione del garage. Era circondata da un'adunata di meloni, prugne ancora rotolanti, mele e susine, ma sempre trionfante sulla carcassa del suo trono d'acciaio e ruggine, con la camicetta appena smossa e l'occhiale di traverso.
Qui erano finite le banane, le pere, le mele, le fragole. Non siamo alla frutta, siamo oltre.

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